Eni avvia l’esportazione del petrolio prodotto dal campo di Karachaganak

Eni annuncia di aver completato, assieme ai suoi partner, gli impianti di trattamento del condensato nel campo gigante di Karachaganak situato nel nord ovest del Kazakhstan.
Il centro di trattamento include anche una centrale di compressione per l’iniezione in giacimento di parte del gas acido a pressioni superiori a 500 atmosfere.

L’impianto di trattamento del Karachaganak Processing Centre (KPC) è stato completato nei tempi prefissati e con un investimento Eni di circa un miliardo di dollari.
L’esecuzione e la posa di un pipeline di 24” della lunghezza di 460 km ha permesso il collegamento del KPC all’oleodotto principale del Caspian Pipeline Consortium (CPC), consentendo quindi l’esportazione del condensato di Karachaganak verso il terminale di Novorossiysk nel Mar Nero.

Il campo di Karachaganak è in produzione dal 1984 e può ora aumentare la produzione dagli attuali 220.000 barili di olio equivalente al giorno a 380.000 barili alla fine dell’anno. La corrispondente quota di spettanza Eni passerà quindi da 65.000 a 110.000 boepd.

Il nuovo progetto ingloba, inoltre, una centrale elettrica da 120 MW che serve anche ad alimentare la città di Aksai, garantendo quindi una fornitura continua e costante di energia elettrica.

L’Eni è co-operatore con BG in Karachaganak ciascuna con una quota del 32,5%. Gli altri partners sono ChevronTexaco con il 20% e Lukoil con il 15%.