Più 0,4% è la crescita della domanda di energia elettrica nel 2004 rispetto al 2003. Il totale dell’energia richiesta in Italia è stato pari a 322 miliardi di kWh. Il risultato ha risentito di fattori calendariali (5 giornate lavorative in più rispetto al 2003) e di fattori climatici (temperature medie mensili più basse in estate e più alte in inverno, rispetto all’anno precedente). Depurata da questi effetti la variazione è pari a +0,8%. Dall’analisi effettuata dal Gestore della rete emerge che a livello territoriale l’andamento dei consumi, registrato nel 2004 rispetto al 2003, è stato disomogeneo sul territorio nazionale: si è avuta, infatti, una crescita superiore alla media (+2,1%) nell’area della Campania, Puglia, Basilicata e Calabria, in Sardegna (+1,6%) e nell’area della Toscana ed Emilia Romagna (+1,6%), mentre si è registrata una diminuzione della domanda in Lombardia (-1,3%), nel Triveneto (-0,9%) e nell’area del Piemonte e Valle d’Aosta (-0,4%).
I 322 miliardi di kWh richiesti risultano distribuiti, complessivamente, per il 45,9% al Nord, per il 29,6% al Centro e per il 24,5% al Sud. Nel 2004 il fabbisogno nazionale di energia elettrica è stato coperto per l’85,8% con la produzione nazionale e per la quota restante (14,2%) dal saldo con l’estero, in forte diminuzione rispetto all’anno precedente (-10,5%). Il calo del contributo estero si spiega con le riduzioni delle importazioni di energia elettrica che, iniziate a partire da settembre 2003 per esigenze di sicurezza del sistema, si sono protratte fino a tutto ottobre 2004.
Complessivamente la produzione nazionale netta (276,3 miliardi di kilowattora) è aumentata del 2,5% rispetto al 2003. In particolare, si sono registrati incrementi per la produzione termoelettrica (+0,7%), idroelettrica (+10,1%), eolica (+25,6%) e geotermoelettrica (+1,6%).