Eni: relazione trimestrale al 30 giugno 2001. Utile operativo 6.136 milioni di euro (+15%)

Il Consiglio di amministrazione dell’Eni in data odierna ha approvato la Relazione trimestrale al 30 giugno 2001 che chiude con l’utile operativo di 6.136 milioni di euro, con un aumento del 15% rispetto al primo semestre 2000 a seguito della maggiore produzione di idrocarburi all’estero, connessa essenzialmente all’acquisizione della Lasmo Plc (Lasmo), dell’incremento dei margini dell’attività di raffinazione e della distribuzione primaria di gas, nonché delle azioni di riduzione dei costi. Nel secondo trimestre 2001 l’utile operativo (2.422 milioni di euro) ha registrato un aumento del 33% rispetto al secondo trimestre 2000 dovuto in particolare al migliore risultato del settore Esplorazione e Produzione, anche per effetto dell’incremento delle vendite di gas di produzione nazionale, e dell’attività di raffinazione.

La produzione giornaliera di idrocarburi è stata di 1,351 milioni di barili di petrolio equivalente (boe), registrando un tasso di crescita del 14% che permetterà di conseguire una produzione giornaliera di 1,5 milioni di boe con un anno di anticipo rispetto al target programmato per il 2003. L’incremento è stato realizzato interamente all’estero (213 mila boe, pari al 25,4%) per effetto sia dell’acquisizione della Lasmo (198 mila boe) sia della crescita produttiva interna e degli avvii, in particolare di campi a gas in Egitto, Norvegia, Nigeria, Tunisia e Croazia; la quota di produzione estera sul totale raggiunge il 78% (71% nel 2000). In Italia si è registrata una flessione della produzione di 47 mila boe, pari al 13,5%, dovuta in particolare al declino di campi maturi a gas. L’entrata in esercizio dell’oleodotto che collega il Centro olio della Val d’Agri alla raffineria di Taranto compenserà in misura significativa la flessione registrata nel primo semestre.

Nel primo semestre sono proseguite le azioni di razionalizzazione e di miglioramento dell’efficienza, che hanno consentito di realizzare risparmi di costi di 201 milioni di euro (compresi quelli già realizzati nella Lasmo), compensando pressoché interamente gli incrementi dovuti alla dinamica salariale, all’inflazione e all’effetto dell’apprezzamento del dollaro sull’euro.